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Antonio "SiIvio" Borgatti, (Cento (FE) 1904 - Chiavari (GE) 1991), operaio metallurgico, si iscrisse a 16 anni al circolo giovanile socialista di Rivarolo (Genova) per passare dopo pochi mesi alla federazione giovanile comunista, nel 1921.
Nel 1927, quando era ormai segretario generale per la Liguria della federazione giovanile, fu arrestato e l'anno successivo condannato dal Tribunale Speciale a 12 anni di reclusione per cospirazione e ricostituzione del Partito Comunista.
Uscito dal carcere, riprese il lavoro nell'organizzazione clandestina comunista in Valpolcevera. Nel 1943 era nel Tigullio e, successivamente, a Sestri Ponente.
Dal giugno 1944 fu segretario della federazione del PCI spezzino e a luglio il PCI lo designò quale rappresentante del partito all’interno del CLN provinciale.
Anche dopo i rastrellamenti del novembre 1944, e fino alla Liberazione, curò l'organizzazione comunista alla Spezia e tenne i contatti tra il CLN spezzino ricostituitosi ai monti ed il capoluogo.
Verso la fine della guerra fu costretto a riparare ai monti (prima presso la Brigata Garibaldi "Muccini" e poi presso il comando unico spezzino) per sfuggire all'arresto da parte dei fascisti.
Dopo la Liberazione, dal 1949 al 1956 diresse l'ufficio centrale di organizzazione della CGIL a Roma, dal 1957 al 1964 fu segretario della Camera del Lavoro di Chiavari.