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E' in vendita in libreria e in edicola il calendario di Spezia "della città di un tempo" (qui il link: https://www.edizionigiacche.com/opera/spezia-calendario-2023-308) che anche per il 2023 le Edizioni Giacché propongono al pubblico, con la consueta veste d'antàn, belle foto d'epoca tra cui alcune rarità, incorniciate da fili giallo-oro e stampate su fondo avoriato, nel formato aperto (da muro) di 60 x 30 cm.
In copertina troviamo la foto inedita della prima Campionaria, del 1925, al cui ingresso troneggiava una riproduzione tridimensionale della torre dello stemma spezzino.
Iniziamo con le mura di cinta e il Parco della Rimembranza e Porta Genova. La didascalia ci rammenta la storia del Parco in cui ogni pianta simboleggia un Caduto spezzino nella grande guerra.
A febbraio siamo in via Paleocapa attorno al 1910, con il traffico veicolare costituito da carretti con un tram che va alla Stazione.
E che dire della piazza Felice Cavallotti con il suo bel monumento in marmo di Carrara, davanti all'Antico Caffè Terrile?
Ad aprile troviamo una delle immagini simbolo della vecchia Spezia: la piazza del mercato con le sue bellissime tettoie Liberty e i "bancheti" dei contadini all'aperto.
Maggio ci sorprende con la drogheria “Stoppani Peer” in Piazza del Mercato in una pagina che ripercorre la storia, a Spezia da metà Ottocento, delle famiglie svizzere e delle loro drogherie, pasticcerie e liquorerie.
Un’mmagine molto suggestiva di Rodolfo Zancolli ci mostra la costruzione del nuovo palazzo civico contemporanea alla demolizione del vecchio edificio storico che inglobava l'antica loggia medievale comunale, rinvenuta durante i lavori di demolizione. Si dà conto delle polemiche che il nuovo palazzo Liberty, costruito in cemento, suscitò in città.
Luglio ci trova in Piazza Mentana, con una bella foto inedita di primo Novecento in una città dai locali e negozi eleganti, dalle vetrine e le boiserie in legno e le lampade in stile; le strade pulite e ordinate col bel lastricato in arenaria di Biassa.
Un'altra foto inedita documenta una delle "inondazioni" a cui era soggetta la città dopo le variazioni urbanistiche relative all'allargamento Ottocentesco; qui siamo in Via Chiodo, sotto il portico del Palazzo Doria, l'8 giugno 1903.
A settembre la Passeggiata Morin ci appare com'era nel 1915, con le palme piccole appena piantate e gli spezzini che si godono il sole invernale.
Novembre ci porta a Marola, nella zona di San Vito descritta da Gino Ragnetti, così come appariva dopo l’inaugurazione dell’Arsenale, con la nuova chiesa edificata in compensazione di quella medievale atterrata nel 1863, per far posto allo stabilimento militare.
La pagina dopo ci racconta la storia della centrale termica della Pianta, progettata dell'architetto Oliva in un elegante stile Déco, ed edificata dalla SIEL - Società Idroelettrica Ligure che, grazie all'energia idroelettrica, consentì di elettrificare il circondario. Questa disponibilità di energia a prezzi contenuti, che è il presupposto essenziale dello sviluppo economico, consentì allora lo sviluppo industriale della Spezia, non più condizionato dall'antieconomico impiego del carbone.
Il calendario si chiude con una sorpresa: le stampe d'epoca e la descrizione della grandiosa Esposizione del 1887 descritta da Pier Gino Scardigli, che aveva all'ingresso, in via della Cernaia, un grandioso arco elegante in 'stile arabo' progettato da Agostino Fossati. Molte le attrazioni come la 'grande fontana con zampillo d’acqua alto 18 metri'. Questa e le molte altre curiosità descritte, assieme a un intensissimo programma di manifestazioni, attirarono visitatori e celebrità da tutta Italia, come Giosuè Carducci e Giovanni Pascoli, e decretarono il grande successo dell'Expo che si voleva che «per dimensioni e richiamo, adeguatamente testimoniasse il progresso economico e civile del Circondario».