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'A oltre mezzo secolo dalla Liberazione, le nostre conoscenze sul lager di Fossoli rimangono ancora largamente lacunose. Per questa ragione è parso al Comitato scientifico della Fondazione ex campo Fossoli che fosse opportuna una ricognizione la più accurata del modo in cui è stata operata in primo luogo la ricostruzione storica degli accadimenti nel lager di Fossoli e dell’impatto che sul territorio circostante hanno avuto le strutture del campo, attraverso anche il mutamento di destinazione e di uso tra guerra e dopoguerra, che ha rappresentato comunque un modo per tenere legata l’attenzione della popolazione al campo come luogo della storia.
Attraverso la cronaca della stampa quotidiana è possibile ricostruire sia i provvedimenti politico-amministrativi che hanno presieduto - dopo decenni di abbandono - alla conservazione dei resti del campo, sia i modi in cui la presenza del campo, pur attraverso le destinazioni mutate nel tempo, è stata percepita e recepita dalla popolazione. Alla memoria ufficiale si affianca così la memoria collettiva di una società per la quale la presenza del campo ha rappresentato, anche attraverso il ricambio generazionale, un filo di continuità e un punto di riferimento per leggere oltre mezzo secolo di una storia che non è solo storia locale.
Sotto quest’ultimo profilo, l’analisi della pubblicistica censita nella bibliografia può sollecitare qualche significativa riflessione. Al di là del ritardo con il quale la stampa quotidiana locale ha mostrato la consapevolezza della necessità di uscire dalla mera commemorazione per approfondire in termini storico-critici con strumenti metodologici adeguati - bisogna arrivare agli anni Settanta per registrare i primi veri studi -, nella vicenda del campo di concentramento di Fossoli, evidente risulta la sproporzione tra la quantità di testimonianze dirette e talvolta indirette che sono registrate nella bibliografia e l’assai limitato numero di studi espressamente dedicati a Fossoli. Questa prima considerazione, che non segnala unicamente un dislivello di carattere quantitativo, ne sollecita nel merito una seconda che riflette probabilmente orientamenti più generali non solo degli studi ma del sentire pubblico.
Appare evidente, almeno fin quando non si pervenne alla definizione del Museo nel Palazzo dei Pio e alla dichiarazione dell’area del campo come monumento nazionale, che la memoria di Fossoli fu associata più strettamente al ricordo dell’eccidio degli antifascisti portato a termine a Cibeno nel luglio 1944 che non alla funzione del campo come anticamera dei campi di sterminio, quasi ad anticipare un conflitto tra memorie che continua aad affiorare talvolta anche in manifestazioni odierne.
Il fatto che Fossoli non sia stato esso stesso materialmente un campo di sterminio (come pure talvolta erroneamente è stato definito) non cancella la circostanza che la sua storia sia comprensibile soltanto se viene inserita come uno dei suoi anelli nella macchina dello sterminio nazista. Una considerazione che appare fondamentale per almeno due ragioni: perché nella vicenda della deportazione razziale dall’Italia, e in misura minore anche per quella politica, è a Fossoli che si perdono le ultime tracce di migliaia di deportati: e in secondo luogo perché Fossoli sottolinea anche questa corresponsabilità dell’Italia e della Repubblica sociale italiana per la “soluzione finale” che a troppi farebbe comodo dimenticare. La tardiva coscienza che la società italiana ha acquisito della responsabilità del regime fascista nella persecuzione razziale e della sua corresponsabilità perfino nella “soluzione finale” è certo all’origine anche di questa percezione squilibrata della funzione del campo.
Se le bibliografie servono a fare il punto sullo stato degli studi, esse servono a segnalare alla ricerca anche i settori nei quali più rilevante si presenta la necessità di approfondire l’indagine.
Sotto quest’ultimo punto di vista, essa dà piena conferma agli orientamenti per la ricerca futura indicati dal Comitato scientifico della Fondazione nel triplice obiettivo di operare la ricerca sistematica della documentazione sul campo di Fossoli ancora sepolta negli archivi, di procedere per quanto ancora possibile alla raccolta di testimonianze, di giungere infine alla elaborazione di una aggiornata monografia storica su Fossoli.
(Luciano Casali, Enzo Collotti)
Anno
2000
Pagine
288
Formato
15 x 21 cm
ISBN
9788886999427
Lingua
Italiano