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«I ragazzi della acacie restano sempre gli stessi, aggrappati a quel nuvolo intricato di pruni e felci, una macchia oscura da cui non si vorrebbe mai uscire per restare per sempre ribelli. Tutt’al più il gruppetto di Dogana d’Ortonovo si allontanava per una festa dell’Unità, una scarpinata a Nicola, una perlustrazione alla palude di Luni, una passeggiata a Serravalle per la festa di San Rocco. Oppure per andare al mare con le famiglie d’estate a Marinella pren-dendo l’autobus carichi di pignatte, ombrelloni e fiaschi di acqua e vino. Al gruppo delle acacie sembravano viaggi interminabili quelli, come in un film western...
Il nemico numero uno era la banda di Isola. Con loro si firmò una sola tregua nella storia, dicono le cronache: una mattina di gennaio del ’63 una spessa coltre di neve cadde su Ortonovo e tutti i ragazzi si precipitarono nel campo sportivo intonso, a parte qualche zampettata di passero. Un evento suggellato dalla costruzione comune di un grande pallone di neve, caduto il quale la guerra tra “gang” rivali riprese con più intensità di prima...
In quell’angolo di confine che apparteneva ad un cerchio magico di persone si muovevano personaggi da fiaba: nonno Maurino col calesse; nonno Rizieri con il ciclomotore “papera”; l’atletico professor Tonelli che parlava in dialetto; i giocatori della società di calcio “Coop l’Utilitaria”; il vecchio sindaco Mino Bianchi sulla furgonetta grigio alluminio; il comunista Tavarini, Asdrubale il fornaio, gli scapoloni Diano Baruzzo e lo zio Vado, che “cuccavano” le emiliane al mare, i fratelli Bastrai che stavano a guardare chi passava sulla strada e il venditore di bomboloni...»
(dalla presentazione di Marco Ferrari)
Anno
2015
Pagine
144
Formato
15 x 21 cm
ISBN
9788863820638
Lingua
Italiano