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Il celebre Teatro Politeama "Duca di Genova", con la sua storia, è il protagonista principale del calendario di Spezia "la città d’un tempo", edizione 2026, appuntamento annuale delle Edizioni Giacché, proposto nella consueta veste d'antàn in edizione di pregio, con grandi foto d'epoca dalle collezioni di Giuseppe Cappellini, Sergio Del Guerra, eredi Devoto, Euro Costa, archivio Cattedrale di Cristo Re, stampato in grande formato (aperto 30 x 60 verticale) che include le fasi lunari ed offre ampio spazio per appunti.
In copertina campeggia una rara immagine del teatro, poco prima della demolizione, e già affiancato al Palazzo delle Poste. L’inserto contenuto all’interno contiene foto inedite del grande teatro inaugurato nel 1880, edificato principalmente per l’esecuzione delle opere liriche. Fu un progetto «grandioso» sottoposto, come usava un tempo, al rispetto di rigorosi standard estetici che ne garantivano l'inserimento in maniera armoniosa nel tessuto urbano esistente e che doveva «dar degno riscontro al costruendo Palazzo d’ingresso dell’Arsenale» con cui il Politeama era in asse e che in qualche modo fronteggiava. L’imponente Politeama contava ben «42 palchi in tre ordini, 2 gallerie, locali per l’Istituto Musicale e sala per caffè».
Ma il calendario ci regala altre belle immagini con accurate descrizioni della città d'un tempo, come la bella vista di Piazza Garibaldi attraversata da uno dei primi tram di passaggio, con i suoi bei palazzi in un'immagine d'epoca inedita commentata per l'occasione da Gino Ragnetti che ne ripercorre brevemente la storia. Lo stesso autore, commentando più avanti l'immagine del complesso di San Francesco il Grande, ci racconta la leggenda di un tesoro custodito nell'antico convento, nascosto e mai più ritrovato. Il calendario raccoglie altre immagini di edifici di grande interesse e bellezza come il Palazzo Oriana di Via Roma, una delle opere più significative di Bacigalupi, tra coloro che maggiormente contribuirono a dare un nuovo ed elegante volto alla città di primo Novecento. Lo stile e la storia del palazzo sono descritti da Diego Savani che illustra anche la splendida immagine della sala da tè dello scomparso bar e pasticceria Bazell-Crastan con la «boiserie in palissandro del Brasile, soffitti decorati in oro zecchino e interventi di marmo nero del Belgio. I pavimenti vennero affidati alla ditta Boletto che riprodusse speciali tappeti floreali».
Non potevano mancare i luoghi simbolo della vecchia Spezia come Piazza Brin, il Sacro Cuore, la Piazza del Mercato con le sue tettoie Liberty, o come la bella immagine della passeggiata Morin animata presso il pontile dei vaporetti, con il battello della Società Esperia in arrivo, una delle numerose società e cooperative che si contendevano il primato sulle acque del Golfo. Così a dicembre possiamo oggi solo sognare i vecchi stabilimenti balneari di un tempo che sorgevano sulla costa, come l’«Helios», all'epoca davvero ampio e moderno.
Anno
2025
Pagine
28
Formato
30 x 60 cm aperto
ISBN
9788863821628
Collana
Lunaria
Lingua
Italiano