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La storia del quartiere operaio “Umberto I” è storia della città, della sua crescita, della sua identità.
Una storia che comincia con la costruzione dell’Arsenale, quando la città venne «presa d’assalto» dalle maestranze di mezza Italia, e passa per il progetto del ministro Saint-Bon
e per la terribile epidemia di colera del 1884.
A più di cento anni dalla nascita del quartiere, il libro ne ripercorre le tappe, dalla progettazione alla costruzione delle case, dall’assegnazione degli alloggi alla vita dei primi abitanti del quartiere.
Per la prima volta conosciamo anche la loro storia, quella degli operai di una «fabbrica-caserma» di fine Ottocento che, già combattenti con Garibaldi o soldati nelle guerre d’Indipendenza, qui divennero ottonai, armaroli, operai pirotecnici, maestri d’ascia, ma anche scritturali o amanuensi.
Qui si stabilirono con le loro famiglie, nelle abitazioni «color albicocca, pesca, fragola e pistacchio» del nuovo quartiere, in quello che - come scrive Annalisa Coviello - «è da sempre il vero cuore della città popolare».
Ed è qui, in Piazza Brin, unica vera piazza della città, che nasce il liberty spezzino, se non addirittura quello italiano.
In questo nuovo quartiere, a fianco alle case operaie, Valeria Scandellari individua «edifici interamente dipinti e graffiti, bellissimi portoni intarsiati e decorati, in cui la ricercata lavorazione del marmo conferma la presenza di un artigianato di ottima qualità».
Per molti dei suoi palazzi in zona - Palladini-Sabatini, Bertonati, Fumagalli-Federici, Vacchelli-Ricci, Domenichini e Malatesta, ma anche per Villa Layolo-Nespolo, palazzo Bianchi-Cavallo, l’albergo Gaetano, la chiesa di via Milano e quella di via Garibaldi, la borghesia emergente sceglie lo stile floreale.
È qui che sorge, tra i primi, l’edificio liberty più rappresentativo: Palazzo Maggiani, la cui «prepotente plasticità è sottolineata dalla ricchezza degli elementi scultorei che si intersecano a nastro all’altezza dei balconcini; qui la scansione verticale incontra il ritmo orizzontale, dando origine ad uno schema compositivo particolarmente vivace che si diparte dall’alto basamento bugnato per svilupparsi attraverso la facciata in un tripudio "Liberty"».
Anno
2010
Pagine
256
Formato
16,5 x 23 cm
ISBN
9788863820201
Collana
La Spezia e i suoi palazzi
Lingua
Italiano