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«Dallo studio di documenti inediti di seicento anni fa, conservati all’Archivio di Stato di Milano, esce uno splendente ritratto della Spezia rinascimentale.
Colmando una lacuna nella storia della nostra città, il libro ci rivela un borgo animato da capitani e notabili intraprendenti e frequentato da personaggi celebri. Sullo scacchiere della Spezia rinascimentale si mossero, nel Quattrocento, gli Sforza, da Galeazzo Maria a Ludovico il Moro; ma anche Bona di Savoia, Sagramoro Visconti, Corrado da Foliano e Giovanni Melzi (e l’elenco potrebbe continuare).
La città, ben fortificata e «dotata di belli edifici», fioriva nelle attività commerciali e gli spezzini, oltre che agricoltori, erano anche artigiani e mercanti, specializzati soprattutto nella produzione e nel commercio di vino, olio, seta e marmo. Non mancavano le professioni più “nobili”, dal medico al notaio, e molti erano impiegati nella marineria; tra quelli che cercarono fortuna come mercenari, particolarmente apprezzati furono i balestrieri.
Spezia fu fedele alleata del ducato di Milano che, per fronteggiare Firenze, fece del borgo spezzino il suo baluardo difensivo, armandolo contro l’avamposto fiorentino di Sarzana.
Lo splendore del periodo sforzesco culminò con la realizzazione nel 1473 di un arsenale di notevoli dimensioni che custodiva dieci galee e che aveva «una parte verso la terra una verso la rocha vechia una verso la marina e una verso Sarzana» ed era fortificato da una cinta di mura.
Così i duchi di Milano, dando nuove funzioni alla città, ne incorag-giarono la vocazione marittima, anche in contrasto con i genovesi «ai quali - come notava Falconi - non sarebbe sì facilmente venuto il ticchio di formarvi arsenale» e che, non a caso, alla caduta degli Sforza, riportarono la città in una condizione di sottomissione.»
Con fotografie e documenti.
Anno
2008
Pagine
192
Formato
16,5 x 23 cm
ISBN
9788863820058
Collana
Comunitas Spedie
Lingua
Italiano